CURARE CON L’IPNOSI: LE INDICAZIONI DELL’IPNOSI IN PSICOTERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE.
In 4000 anni di storia dell’ipnosi, da un “periodo mistico-magnetico” siamo giunti all’attuale “periodo psicologico-neurologico” delle nostre applicazioni. Lo stato corrente della ricerca sulla salute e sul benessere mentale vede risultati acclarati dell’ipnositerapia (Sferrazza, 2007) nell’insonnia, negli attacchi di panico, nell’ansia generalizzata (che può manifestarsi, ad esempio, con l’onicofagia), nelle fobie specifiche, nell’ansia sociale (senso di inadeguatezza e angoscia relazionale, lavorativa, di coppia); nel disturbo post traumatico da stress, nel disturbi dell’adattamento e nelle sindromi ossessivo-compulsive. Non ultimo, l’ipnosi è indicata nel trattamento delle dipendenze (nicotina, stupefacenti, alimentazione incontrollata).
La psicosomatica e la mia pratica clinica di équipe la contemplano anche nella consulenza di coppia, nella cura dell’impotenza, dell’eiaculazione precoce e del vaginismo (Kappas, 1971; Kaplan, ed. 2005); nella cura dei disordini gastrointestinali su base ansiosa e nel controllo del peso (Preziosi, E. & Preziosi, G., 2008). In speciali setting, come quello odontoiatrico, chirurgico o oncologico, l’ipnosi è nota per il suo straordinario utilizzo nella terapia del dolore (Erickson, 1980; Granone, ed. 2000) e della cura dei traumi da abuso sessuale o da eventi catastrofici, in psicologia di emergenza.
Differente è l’impiego dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing: Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i Movimenti oculari), tecnica che merita una trattazione a parte e che non si configura come ipnotica.
Numerosi sono quindi gli obiettivi e i metodi sviluppati nel corso della ricerca: la pratica clinica li adatta all’unicità della persona e dei suoi “stressor”, con l’enorme utilità di lavorare direttamente con l’inconscio.
I TEMPI E LA DURATA.
Curare con l’ipnosi significa dare risposta all’indispensabile bisogno di chi si rivolge a noi: consolidare i punti di arrivo di un percorso di analisi, in modo tale che tale percorso diventi risultato. L’ipnositerapia o ipnoterapia è anche in grado di risolvere, con efficienza e stabilmente (operando eventuali “richiami”) problemi comportamentali specifici legati al quadro di disagi che hanno spinto il paziente a rivolgersi a noi. Essere in trance significa avere un’esperienza innanzitutto soggettivamente piacevole e già di per sé benefica. E’ uno stato naturale che ha potenzialità sconfinate e durature quando adoperate da uno psicologo abilitato.
LA FORMAZIONE DELL’IPNOTERAPEUTA.
La formazione tecnica dello psicologo o del medico che la pratica è regolamentata dalla legge. Inoltre, i titoli accademici necessari quali i corsi di Specializzazione, i Dottorati di ricerca (Ph.D.) e la pratica clinica non possono essere avulsi da un percorso di ipnositerapia personale sperimentata dall’ipnoterapeuta stesso. E’ per questo che pratico formazione e applicazioni cliniche con passione e predisposizione personali, in seno all’Istituto Skinner di Roma – sede di Napoli, con Giuseppe Sferruzza.
Un clinico esperto e abilitato deve anche aver toccato con mano l’esperienza ipnotica personalmente e quotidianamente nel lavoro clinico e di ricerca.
© 2019 – www.psicologiasalerno.it (di Ennio Preziosi)